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Le sfide del Festival e la capacità di innovarsi

Intervista a Simona Gamba, vice direttrice operativa e responsabile dell'innovazione e dei progetti digitali del Locarno Film Festival

©LocarnoFilmFestival_TiPress

 

Il Locarno Film Festival, malgrado la pandemia, è riuscito a sapersi adattare alla situazione particolare e a proporre una 73° edizione rivisitata: l'edizione speciale LOCARNO 2020. Quali sono state le maggiori sfide?

Nonostante l’anno difficile siamo stati fortunati. All’inizio del 2020 il Festival era nel mezzo della definizione della sua strategia di lungo periodo, che vede l’evento di agosto a Locarno come cuore pulsante del nostro ecosistema, ma che mira a rafforzare la presenza del Festival durante il resto dell’anno con progetti dedicati ai giovani cineasti, ai professionisti del settore ed alle nostre community di cinefili. Secondo i nostri calcoli, la pianificazione di questa strategia avrebbe richiesto tre anni di lavoro. Il Covid-19 non ci ha fermato, anzi, questo processo strategico è stato enormemente accelerato.

Da febbraio 2020, momento nel quale ci siamo purtroppo resi conto che il nostro Festival, per come lo conosciamo, era a rischio, il nostro focus è stato posto sul salvare l'organizzazione e la sua continuità, mantenere la rilevanza nel panorama dei festival cinematografici internazionali e, soprattutto, pensare al 2020 finanziariamente come un investimento sul nostro futuro, proprio sulla base della nostra strategia di lungo periodo.

Con uno spirito di solidarietà e responsabilità verso l'industria cinematografica, insieme ai nostri partner, abbiamo sviluppato progetti che potessero aiutarci non solo ad essere presenti in un anno così difficile e maggiormente “virtuale”, ma anche a testare nuove piattaforme, servizi e contenuti - tutti al servizio della nostra visione strategica a lungo termine. 

  

Avete quindi dovuto introdurre diverse novità e adattarvi alla situazione...

Abbiamo introdotto un nuovo sito in pochi mesi, una piattaforma di streaming e due piattaforme di servizi per professionisti dell’industria, mettendo in campo una ingente riprogettazione di processi, sistemi, modelli di servizio. Le proiezioni nelle sale, seppur limitate, hanno implicato modificare i sistemi informatici e di ticketing per includere le esigenze di tracciamento dei nostri spettatori. Il livello di complessità, dettato non solo dall’accelerazione dei tempi di implementazione, ma anche dall’incertezza, ci ha spinto a lavorare su cinque scenari contemporaneamente: il tutto da remoto, con un assetto al quale il team non era abituato. Ci sono stati anche molti scambi con gli altri Festival e con gli altri grandi eventi che hanno vissuto le nostre stesse preoccupazioni e implementato soluzioni efficaci.           

Ci sono aspetti che abbiamo imparato dall’anno scorso e che stiamo utilizzando per l’organizzazione di Locarno74. Posso quindi serenamente affermare che tutte le sfide che abbiamo affrontato sono in realtà state tramutate in opportunità di crescita e il nostro rapporto con Partner, istituzioni e network di Festival e professionisti ne è uscito decisamente rafforzato, così come il team e le conoscenze e applicazioni interne.  

      

Ci può anticipare qualche novità per la 74° edizione?

Stiamo pianificando un'edizione fisica il più possibile completa, a Locarno dal 4 al 14 agosto, con tutte le misure di sicurezza necessarie, in conformità con quanto sarà prescritto dalle autorità sanitarie federali e cantonali in Svizzera.              

Non potremo purtroppo accogliere in Piazza Grande gli oltre 8’000 spettatori che ospitavamo abitualmente ogni sera, ma per ora ipotizziamo un numero di persone ridotto, il tutto in sicurezza e con il dovuto distanziamento sociale.           
Abbiamo previsto una presenza online per chi non potrà venire fisicamente a Locarno. Penso soprattutto ai professionisti del settore (giornalisti, attori economici dell’industria del cinema) che si trovano in paesi ancora soggetti a restrizioni.

Il Direttore Artistico Giona A. Nazzaro e il team stanno lavorando alla selezione dei film e alla definizione dei personaggi premiati, che annunceremo nei prossimi mesi. Le notizie ufficiali sull’edizione sono già numerose, ma cito le più importanti.  Per la prima volta è stato scelto il manifesto ufficiale tramite un concorso internazionale e nazionale vinto da un giovane creativo svizzero; la Retrospettiva quest’anno è dedicata al regista italiano Alberto Lattuada, e già durante l’edizione online de L’immagine e la parola, il 27 marzo, potremo vederne un assaggio con la presentazione gratuita online del suo film La Spiaggia, visibile sul nostro sito, oltre alla presenza dell’ospite dell’evento primaverile del Festival, lo scrittore Nicola Lagioia.

 

Nel suo ruolo attuale ha come obiettivo quello di espandere le attività digitali del Locarno Film Festival. Quanto è importante per una manifestazione internazionale saper offrire prodotti innovativi?

L'evento fisico di undici giorni è cresciuto molto negli ultimi 20 anni, ma allo stato attuale ha margini limitati di crescita. L’aumento del pubblico fisico a Locarno, per esempio, è limitato dalle strutture a disposizione, mentre online le occasioni di raggiungere nuovi pubblici è maggiore.          

Nessuno vuole sostituire il Festival fisico di agosto, che rimarrà sempre il cuore pulsante della nostra proposta. La nostra sfida è piuttosto quella di ampliarci, di innovarci e di esserci in maniera rilevante per le nostre community di cinefili, professionisti e giovani anche durante l’anno, con contenuti e servizi di alto profilo, osservando e promuovendo i nuovi linguaggi e facendoci abilitatori di scambio e di dialogo.          

I numeri dimostrano che il potenziale di crescita delle nostre community è molto alto.  Lo dimostra per esempio l’iniziativa invernale Locarno Shorts Weeks, rassegna online dedicata ai cortometraggi appena conclusasi, che vede ogni anno una crescita di spettatori di oltre il 200%, e che raggiunge 160 nazioni.           

La chiave è sviluppare modelli sostenibili e duraturi nel tempo che abbiano questo tipo di dinamica di crescita e che consentano al Festival di raggiungere geografie lontane dalla nostra, permettendoci di ampliare il nostro pubblico e di attrarre talenti, professionisti dell’industria e cinefili a Locarno negli anni a venire. 

     

Grazie alla digitalizzazione delle attività il Locarno Film Festival potrà essere ancora più internazionale e accessibile sia a un pubblico più vasto, ma anche a dei Partner e, magari, a delle sponosrizzazioni più ampie?

Decisamente. È aumentata la complessità, ma di pari passo anche le opportunità per noi e i nostri Partner pubblici e privati: non stiamo più parlando solo a un pubblico presente a Locarno, composto da festivalieri cinefili, turisti, professionisti del settore, etc. In quest’ottica, con i 150 partner attuali non rimane molto potenziale nel quadro tradizionale del nostro Festival.            

Negli ultimi anni ci siamo trovati ad avere pubblici fisici e online, distribuiti lungo tutto l’anno, su molti touchpoint diversi, che vanno dalla Piazza Grande, alle sale, alla Rotonda, all’app, ai social, al sito, ai meeting, alle masterclass, e così via. 

Le occasioni di attivazione sono molteplici e stiamo lavorando con i nostri partner per progettare la migliore esperienza per i nostri pubblici a tutto tondo. Non si tratta più di accordi di sponsorizzazione classici, ma di veri e propri modelli di co-progettazione e collaborazione per il nostro futuro. Diventa fondamentale sia per noi che per i Partner rimanere curiosi nei confronti del mondo che cambia, aprirsi all’innovazione e al concetto di User Experience, soprattutto adesso che i cambiamenti generali dell'ultimo anno e mezzo sono qui per restare, e l'industria del cinema e quella dei festival si riorganizzeranno certamente per capire dove e come i film possono essere visti, consumati e prodotti attraverso nuovi cicli industriali che sono ancora in fase di rimodellamento.

Non vogliamo trovarci impreparati.