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Una strategia di sviluppo per il Luganese

Intervista a Roberta Angotti Pellegatta, direttrice dell’Ente Regionale di Sviluppo del Luganese (ERSL).

 

Roberta Angotti Pellegatta, di che cosa si occupa l’ERSL e da chi è composto?

L’Ente Regionale per lo Sviluppo del Luganese (ERSL) riunisce i 47 Comuni del Luganese, vuole essere il motore dello sviluppo socioeconomico regionale e sostenere progetti che valorizzano il territorio ed aumentano la competitività del Luganese. L’ERSL accompagna i promotori dall’idea al progetto, nella messa in rete e nella ricerca di fondi. Grazie al Fondo di promozione regionale (FPRL) può concedere contributi a progetti medio-piccoli di carattere imprenditoriale, che valorizzano le risorse locali e regionali o che assicurano servizi di base nelle zone più discoste. Inoltre, l’ERSL coordina e promuove progetti con impatto regionale o sovracomunale.

Sui temi istituzionali, l’ERSL è al servizio dei Comuni, ad esempio per sostenerli nella preparazione di risposte sui temi posti in consultazione. Infine, l’ERSL organizza eventi informativi e occasioni di incontro tra professionisti privati e pubblici per lo scambio di esperienze e best practices.

Le scelte strategiche e le decisioni di finanziamento competono al Comitato Esecutivo di cinque membri, ciascuno dei quali rappresenta un gruppo di Comuni: Sabrina Romelli, Presidente (Collina Nord); Franco Voci, Vice-presidente (Vedeggio), Marco Borradori (Lugano), Roberto Lurati (Collina Sud) e Paolo Romani (Novaggio). La squadra operativa è formata da Matteo Oleggini, Stefano Di Casola e dalla sottoscritta.

 

Lo scorso anno avete dato mandato per un primo studio a BAK Economics. Quali sono stati i risultati più interessanti?

Abbiamo chiesto a BAK di analizzare la soddisfazione degli utenti ERSL dopo i primi 10 anni di vita e l’impatto dei progetti sostenuti con il FPRL. L’analisi conferma che senza il contributo ERSL molti progetti non si sarebbero realizzati e non avrebbero generato i risultati e impatti a più livelli (forniture, risorse umane, potere d’acquisto, ecc.).

Nel periodo considerato (2011-2019), l’ERSL ha sostenuto i progetti con un contributo totale di oltre 3.6 milioni di CHF che hanno generato un valore aggiunto lordo complessivo di 8.9 milioni di CHF (dei quali 1.6 mio direttamente riconducibili ai soli contributi ERSL) e un aumento di 77.5 posti di lavoro a tempo pieno (ETP), 13.6 dei quali favoriti dai soli contributi ERSL. La quota più alta di valore aggiunto e di posti di lavoro equivalenti a tempo pieno è stata generata dai progetti proposti da aziende private e da quelli realizzati nel Malcantone. Siamo inoltre convinti che il ruolo dell’ERSL e del Fondo di promozione regionale sia importante anche nel mantenimento di posti lavoro anche se è più difficile misurare questo aspetto.

Abbiamo anche chiesto a BAK un’analisi macroregionale per valutare lo stato di salute del Luganese e le sue prospettive di crescita. I risultati mostrano una situazione sostanzialmente positiva con margini di miglioramento, ad esempio in termini di accessibilità.  

 

Ora l’ERSL ha commissionato a BAK Economics, in collaborazione con Sketchin, il proseguio di questa analisi. Che cosa ha spinto l’ERSL a intraprendere il nuovo studio?

Per essere «motore dello sviluppo regionale» è necessario avere una visione di sviluppo condivisa e saper ragionare insieme sulle priorità per realizzarla. Crediamo importante prendersi il tempo per fermarsi e ragionare insieme su quanto sta succedendo e su quello che vorremmo succedesse. Soprattutto, crediamo nella forza di agire insieme, uniti verso un obiettivo comune.  

 

Quali sono gli obiettivi di questo progetto e quale valenza avrà per lo sviluppo del Luganese?

Desideriamo porre le basi per una visione comune del Luganese con un orizzonte temporale di 3-5 anni e tracciare insieme le linee guida per investire le risorse in iniziative coerenti con la visione e gli obiettivi prefissati. Con questo progetto ci siamo messi all’ascolto del territorio, pronti a lavorare insieme su condizioni quadro e soluzioni per facilitare l’avvio e la realizzazione di progetti coerenti con la visione. Abbiamo già avuto conferma di quanto sia importante avere più frequenti occasioni di incontro, scambio e condivisione a livello regionale e stiamo già ragionando su possibili proposte.