Skip to main content

Non-binding consultation

We will contact you within one business day.

We have received your request and will get back to you shortly.

Send

Enti pubblici: una consulenza mirata con prestazioni di qualità

Intervista a Lino Ramelli, consulente esterno di BAK Economics

 

Lino Ramelli ha lavorato per molti anni nell’ambito delle finanze pubbliche, assumendo tra i vari ruoli anche quello di Direttore della Divisione delle contribuzioni del Canton Ticino. Ora proseguirà con alcune collaborazioni, tra le quali quella con BAK Economics in qualità di consulente esterno. Quale sarà il suo ruolo?

Nel corso della mia attività mi sono soprattutto occupato di questioni legate all’organizzazione, alla politica fiscale e finanziaria. Sono aspetti che mi appassionano e per i quali ritengo di avere un bagaglio di conoscenze ed esperienze utile. BAK dispone attualmente di un dipartimento dedicato agli studi nell’ambito delle finanze pubbliche e vorrebbe inoltre ampliare le sue attività nel campo dell'analisi delle finanze pubbliche offrendo studi anche in Ticino. Questa collaborazione che abbiamo instaurato potrà quindi risultare molto interessante e in linea con i servizi offerti da BAK.

 

Lei ha visto da vicino tutto l’iter che ha portato alla riforma cantonale fiscale e sociale. Oggi si ritiene soddisfatto della sua applicazione? E cosa ci dobbiamo ancora aspettare per il prossimo futuro?

Il dispositivo legislativo è stato completato, ma non tutte le misure sono già effettive e le conseguenze pratiche si vedranno in parte solo alla fine del periodo transitorio.

La genesi della riforma fiscale è legata alla crisi finanziaria mondiale del 2007 e alla serie di misure sfociate, tra l’altro, nel programma BEPS («Base Erosion and Profit Shifting») dell’OCSE. La pandemia e la rinnovata pressione sulle finanze pubbliche stanno a loro volta generando nuove iniziative miranti a limitare l’ottimizzazione fiscale da parte dei gruppi internazionali. Proprio in questi giorni il G7 ha approvato le proposte del Presidente USA Biden relative a un’aliquota minima al 15% sull’utile e regole che permettono una migliore ridistribuzione dei profitti delle imprese attive nell’economia digitale. Anche se rimangono grossi aspetti da chiarire i tempi di implementazione di tali misure potrebbero essere molto più brevi rispetto al passato e l’imposta minima potrebbe divenire un obiettivo e uno standard per vari paesi annullando i vantaggi concorrenziali della Svizzera. In un mondo in continua evoluzione il concetto di “riforma fiscale” non dovrà più essere un esercizio periodico, ma un processo continuo, cosa non sempre evidente con un iter legislativo complesso come il nostro.

 

Quali consigli si sente di dare alle amministrazioni pubbliche e alle aziende che devono far fronte alla riforma fiscale e sociale?

Non esistono modelli unici, ognuno deve analizzare con cura il proprio potenziale in relazione all’evolversi della situazione e sviluppare strategie per metterlo in valore. Determinate aziende e collettività pubbliche potranno approfittare delle misure miranti a favorire l’innovazione tecnologica, mentre altre potrebbero focalizzarsi sulle nuove prospettive offerte dai nuovi modelli di società favoriti dalla pandemia. Proprio in questo senso si inserisce l’accompagnamento da parte di BAK Economics verso coloro che desiderano approfondire al meglio le possibilità esistenti e applicare quindi le strategie adatte al proprio singolo caso.

Sono convinto del fatto che il Canton Ticino idealmente situato tra i poli di Zurigo e Milano resti un luogo privilegiato e attrattivo per vivere e lavorare.

 

Nei diversi anni in cui ha lavorato presso la Divisione delle contribuzioni, come sono cambiati i rapporti di fiducia tra il fisco e i contribuenti?

I rapporti di fiducia tra contribuenti e autorità fiscali sono effettivamente evoluti nel corso degli ultimi decenni. Negli anni 80 i rapporti personali erano determinanti e talvolta primeggiavano nei confronti delle disposizioni legali. Poteva magari succedere che il fisco accettasse un reclamo tardivo da parte di un fiduciario disposto a sua volta a non contestare una notifica per un periodo fiscale prescritto. Con il passare del tempo ha prevalso il rigore e il formalismo rendendo forse le cose un po’ più complicate, ma migliorando la sicurezza del diritto, in particolare per quanto attiene la parità di trattamento.